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chirurgia del basicranio

 - Microneurochirurgia Rovigo

Si tratta di una branca della microchirurgia nervosa delicata e complessa.

Essa affronta una patologia tumorale o vascolare benigna in sé (meningiomi, neurinomi, tumori vascolari), ma che si localizza in aree difficilmente raggiungibili con le tecniche classiche di neurochirurgia .

Si avvale di vie di accesso fino a pochi anni fa sconosciute, che si fanno strada attraverso le strutture ossee, nervose e vascolari della base del cranio, e che permettono di raggiungere la patologia senza porre alcuna trazione o compressione sulle strutture vitali del cervello.

A causa della complessità della via di accesso, al fine di non ledere le fragili e delicate strutture della base cranica, ogni intervento viene affrontato con l'ausilio del monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio e talora della neuronavigazione.

In questo modo, le variazioni elettriche delle strutture nervose "nobili" vengono catturate ed il loro segnale amplificato, in modo da permettere al chirurgo di limitare le eccessive trazioni e manipolazioni e questo prima che si possano verificare danni nervosi permanenti.

 

Monitoraggio neurofisiologico multimodale intraoperatorio

Monitoraggio neurofisiologico multimodale intraoperatorio - Microneurochirurgia Rovigo

MONITORAGGIO NEUROFISIOLOGICO INTRAOPERATORIO

Di fondamentale importanza in tutta la microchirurgia più delicata dove é preminente il salvataggio delle funzioni neurologiche.

I campi di regolare impiego sono:

- neurochirurgia della base del cranio, ivi incluse le decompressioni microvascolari per le sindromi da conflitto (nevralgia trigeminale ed emispasmo del facciale), per salvaguardare l'integrità dei nervi cranici, cioé quelli che muovono gli occhi e la muscolatura facciale, e che regolano la funzione della deglutizione e della fonazione. Esempio classico é il controllo del nervo facciale durante l'asportazione del neurinoma dell'acustico.

Nelle lesioni del tronco cerebrale, inoltre, si é soliti associare al controllo dei nervi cranici, anche il controllo dei Potenziali Evocati Motori per evitare paralisi del funzionamento degli arti

 

- neurochirugia del midollo spinale: l'asportazione di tumori intramidollari e l'esecuzione della microDREZotomia devono conservare la integrità delle vie motorie ed il monitoraggio risulta un presidio fondamentale per il lavoro in massima sicurezza.

 

- neurochirurgia del plesso brachiale e dei nervi periferici: l'utilizzo del monitoraggio é di grande aiuto nelle lesioni nervose in cui c'é continuità del tronco nervoso, per valutare le residue possibilità di recupero e, massimamente, durante la neurotizzazione con C7 controlaterale. Nell'utilizzo cioé della radice C7 dell'arto sano come generatore di assoni motori, il monitoraggio si é rivelato uno strumento preziosissimo per evitare di danneggiare la funzionalità dell'arto donatore.

 

Neuronavigazione

Neuronavigazione - Microneurochirurgia Rovigo

Neuronavigazione applicata alla chirurgia del basicranio ed alla chirurgia endoscopica.

Si tratta di sistema molto simile al navigatore per le auto.

Attraverso l'inserimento nel computer delle immagini Dicom e la sua interfaccia con la testa del paziente così come inquadrata da una telecamera ottica o elettromagnetica, il chirurgo, che usa strumenti marcati con i reperi per la navigazione, può visualizzare in ogni momento in quale parte del cranio si trova.

La metodica è utilizzabile sia per gli interventi a cranio aperto  in sedi profonde, oppure durante le rimozioni dei tumori della base cranica anteriore per via endoscopica.

Passando dal naso, infatti, è facile trovarsi all'interno del cranio con un orientamento precario, e l'ausilio dell'endoscopio, per alcune situazioni, è irrinunciabile se si vuole fare un buon lavoro.

 

 

Angioma cavernoso del tronco dell'encefalo con neuronavigazione

Angioma cavernoso del tronco dell'encefalo con neuronavigazione - Microneurochirurgia Rovigo

Neuronavigazione applicata alla chirurgia del basicranio

Caso esempio: Z.M. anni 42

portatore di diffusa angiomatosi cerebrale con due sanguinamenti causati da un voluminoso angioma cavernoso a livello pontino anteriore (vedi foto).

E' stata pianificato un accesso chirurgico per via retrolabirintica-subtemporale transtentoriale.

Una volta visualizzata la porzione anteriore del ponte l'ingresso alla lesione deve essere preciso per non ledere i nervi cranici e le vie motorie: ciò richiede che l'incisione chirurgica sia millimetrica senza nessun errore, pena l'uscita dall'intervento con gravissimi danni neurologici.

L'ausilio del monitoraggio intraoperatorio e della neuronavigazione hanno consentito un iter postoperatorio perfetto.

 

Microneurochirurgia Rovigo

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